sabato 24 ottobre 2015

DI CICERONE, DEI GIUDICI E DEGLI AVVOCATI CHE SCRIVONO FUMETTI

È uscito ieri il nuovo numero di SETTE, supplemento illustrato al Corriere della Sera; una rivista che spesso e volentieri parla di fumetti grazie agli articoli di Antonio D’Orrico, Diego Gabutti, Lucrezia Dell’Arti.
Nel numero di ieri, però, colpisce il lungo pezzo dello scrittore Robert Harris dedicato a Cicerone.


Sebbene le enciclopedie moderne lo definiscano scrittore, filosofo, uomo politico, Cicerone può ben essere considerato un giurista, sia pure nell’accezione che il termine aveva nel mondo antico. La sua presenza tra i simboli della giustizia è costante.


La statua riprodotta qui sopra si trova nel palazzo di giustizia di Bruxelles, a dimostrazione di una fama che trascende l’Italia; da noi, per anni, è stata in uso una marca da bollo per atti giudiziari, definita appunto “marca Cicerone”.


Il latinista Mario Lentano, nel saggio “La memoria e il potere” edito da Liberilibri, ricorda vividamente l’ultima giornata di vita del Nostro: <<Il 7 dicembre del 43 a.C. sul Tirreno soffiava un forte vento; il mare era grosso, e suggeriva a chi avesse voluto tentare la navigazione di aspettare tempi più propizi. Cicerone si imbarco ugualmente, ma la sua nave fu più volte risospinta verso il porto; alla fine, «preso dal tedio della vita e della fuga», sbarco nuovamente a terra e diede ordine ai suoi schiavi di condurlo in lettiga nella sua villa, distante appena un miglio dalla costa. Ma in quella villa l'anziano statista non arrivò mai: raggiunto dai sicari dei triumviri, lanciati da giorni sulle sue tracce, capì che la partita era persa e lasciò che i suoi assassini gli mozzassero la testa e le mani, prontamente inviate a Roma e fatte esporre sui Rostri, lo speakers’ corner del Foro romano, la tribuna dalla quale magistrati e oratori arringavano la folla nelle grandi occasioni della vita civile>>.


Cosa c’entra tutto questo con i fumetti?
Cicerone è più volte apparso, proprio lui, in storie a fumetti di vario tipo; qui ci limitiamo a riprodurre una striscia di Marcello Toninelli, dalla sua personalissima versione della Divina Commedia:

© M. Toninelli
Qui vogliamo però ricordare un fumetto francese tradotto anche da noi, L’ordine di Cicerone, del 2005 (testo di Richard Malka, disegni di Paul Gillon), che narra non la vita dell’autore latino, ma una saga familiare giuridico-finanziaria, tra Francia e Stati Uniti, dagli anni Trenta ad oggi.
                              © Glénat

Richard Malka è forse l’unica persona al mondo che di mestiere, oltre che l’avvocato, fa anche lo sceneggiatore di fumetti; e, in una intervista apparsa su Le Magazine Littéraire, evidenza il realismo della serie, frutto anche delle sue esperienze professionali. Nel catalogo GIUSTIZIA A STRISCE abbiamo invece ricordato, a proposito di questo fumetto, il commento di un altro avvocato francese, Arnaud Lucien, che nel saggio La justice mise en scène (L’Harmattan, Paris, 2008) osserva indignato che nella storia gli avvocati chiamano i testimoni, si muovono liberamente nello spazio dell’aula di udienza, toccano fisicamente le parti, danno le spalle ai giudici; tutte cose realmente inconcepibili in Francia come in Italia.
E Lucien deve essere uno che di fumetti se ne intende, vista la copertina del suo tomo, inedito in Italia.


Concludiamo mestamente con Cicerone, ricordando il suo commento sconsolato sul declino del Diritto, all’epoca della crisi della Repubblica.


1 commento:

  1. Caro Giustiziere Strisciato, dato che sei venuto a farti della pubblicità a sbafo sul mio nuovo blog, faccio lo stesso con il tuo!

    http://sauropennacchioli.blogspot.it/

    ... è un blog che piace a grandi e piccini, soprattutto a quelli che leggono fumetti e amano le idee non convenzionali. A proposito delle quali, a me Cicerone è stato sempre tremendamente antipatico. Se proprio vogliamo parlare di anticaglie, punterei sul coinvolgente caso di Frine.

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